Influenzata dagli scritti dell’archeologa Marjia Gimbutas, e leggendo dei suoi scavi e ritrovamenti nell’area mediterranea, di statuine rappresentanti dee paleolitiche alte poche centimetri, imparai di un periodo di diversi millenni prima di Cristo, dove la societa’ matrilineare permetteva di vivere in armonia. Malgrado si conoscesse l’arte della metallurgia, la sua gente non produceva armi letali o costruiva fortezze in luoghi inaccessibili, come hanno fatto i loro successori, costruendo, invece splendide tombe-santuari e templi, case confortevoli in villaggi di dimensioni moderate, e creando ceramiche e sculture di superba qualita’.
Ho terminato 19 pannelli su carta legno alti due metri, partendo dall’alba per arrivare al tramonto di una giornata, in quanto a luci e colori. A differenza delle “Uncommon Women”, guardano al paesaggio, alla natura, all’esterno. Mi sono sbizzarrita usando qualsiasi tipo di colore, a partire dagli inchiostri, matite colorate, colori metallici, glitter, collage di carta, pezzi di reti, rame e colori ad olio.